Cinque Terre: non solo mare e borghi, ma anche trekking

Ciao a te,
Come stai?
Spero tutto bene e che questo caldo non ti abbia messo a tappeto.
Voglio raccontarti della mia avventura in Liguria. Premetto che fino a poco tempo fa non sapevo dell’esistenza del percorso trekking nelle Cinque Terre. Parte da Riomaggiore a Monterosso ed è lungo 12 km circa.

Quindi, con la giusta organizzazione e la giusta compagnia di avventure, ho fatto un po’ di trekking alle Cinque Terre (tutto in una sola giornata è fisicamente impossibile) da Corniglia a Vernazza, 4 km e 137 metri.
Faticoso si, ma ne vale davvero la pena. E a me ha fatto bene perché avevo bisogno di scaricare un po’ lo stress e vedere posti nuovi.

Partiamo dall’inizio.
Da Parma non è difficile arrivare a La Spezia perché ci sono treni diretti che hanno il capolinea lì o arrivano a Genova Brignole.
Da lì c’è il trenino che fa tappa in ognuno dei borghi che compongono le Cinque Terre.
Abbiamo iniziato da Corniglia, che è posizionata in alto e il mare lo si può solo guardare.
E siamo partiti da lì per il trekking.
Buona parte del percorso è in salita e pieno di sassi e, man mano che si sale, si può ammirare il mare e la costa naturale sottostante.
Gli scogli, il mare, tutto il bosco intorno… Anche se suderai persino l’acqua del battesimo (si fa’ per dire), ti stancherai e penserai che di non arrivare mai, ammirare quella meraviglia ti ripagherà di tutto lo sforzo e ti farà venire voglia di andare avanti e scoprire cosa c’è dopo la prossima salita o discesa. Ti do la mia parola.
Foto del percorso non ce ne sono per un motivo molto semplice: o camminavo facendo attenzione a dove mettevo i piedi o mi sfracellavo per fare le foto.

Arrivare a Vernazza è stato un sollievo, come lo sono stati il Campari spritz e la focaccia con lo stracchino.
E mi sono goduta un po’ la vista della piazza del borgo.

E poi… Bagnetto tattico “togli-sudore” a Monterosso, dove c’è la statua del Colosso, ovvero il Dio Nettuno, che ha perso tridente e braccia durante la Seconda Guerra Mondiale.
Sono rinata appena entrata in acqua. Era perfetta.
Di bello a Monterosso ci sono la poesia Ossi di seppia di Montale scritta su una parete e delle vetrinette con dentro pagine di giornali, libri e casette in miniatura che si trovano nella galleria che separa la zona spiaggia dalla piazza. Oltre al mare a disposizione. E il Colosso. E mi emoziono con poco, diciamolo. Rispetto agli altri borghi, è più turistico degli altri per via delle spiagge. Ma piace allo stesso modo.

Da lì tappa a Manarola. Un altro borgo sul mare bello e colorato che mi fa venire voglia di passare là giornate intere e, perché no, bere uno spritz e guardare il panorama… Del resto lo spritz non ha le stesse sfumature del tramonto?!


E poi tappa a Riomaggiore per chiudere la giornata con contorno di altra focaccia con i pomodori, con lo stracchino, le olive… Insomma, è stato svuotato il banco del forno. Tra le cose che caratterizzano Riomaggiore c’è una galleria illuminata di azzurro con tante piastrelle colorate.
E poi ritorno a casa… Se le giornate potessero durare più di 24 ore… Giro intenso, un po’ troppo breve, ma tanto bello. Infatti, non vedevo l’ora di vedere di nuovo le Cinque Terre. E non vedo l’ora di tornarci presto…

Il mio breve resoconto è finito.
Adesso passiamo alla parte più interessante.

Come mi muovo?
Come detto prima, per passare da un borgo all’altro, c’è il trenino. Puoi acquistarlo sul sito o sull’app di Trenitalia in tutta tranquillità oppure puoi acquistarlo su questo sito e c’è la possibilità di scegliere tra la card per muoverti in treno e quella per il trekking se scegli di camminare. Per entrambe c’è la possibilità di accedere alle aree del trekking e ai musei con tariffa ridotta, accedere gratuitamente ai servizi igienici e agli autobus, alle visite guidate secondo programmazione.

E se voglio dormire lì?
Per le strutture ricettive, invece, si può andare solo a Riomaggiore, Vernazza e Monterosso e comprendono quelle che hanno aderito al Marchio di Qualità Ambientale 2.0.
Per maggiori informazioni clicca qui.

Ma il biglietto quanto dura?
Finisce alle 23.59 del giorno in cui lo hai preso.
Come ho detto prima, ti aiuta ad accedere alle aree del trekking e ad altri servizi.

 

E’ stato divertente?
Si.

Lo rifaresti?
Assolutamente si.
E spero presto perché questo genere di uscite mi piace davvero molto. E, chiaramente, anche la compagnia deve essere quella giusta altrimenti non è più un’uscita di piacere, ma una tortura.

Spero di averti fornito un buono spunto per fare un giro.
Però, c’è da dire che è una meta che richiama turisti da ogni dove; quindi, se il trenino è troppo pieno porta pazienza. Se fatichi a trovare un tavolo, porta pazienza.
Insomma, porta pazienza e basta e cerca di andare nei periodi in cui c’è poca affluenza.

Lo sai che le Cinque Terre sono Patrimonio Unesco?
Ebbene sì, dal 1997 perché rappresentano un sito dal valore molto importante e rappresentano l’armonia che c’è tra uomo e natura e svolge, grazie al turismo, un ruolo socio-economico molto importante.

Bene.
Spero di averti dato tutte le informazioni necessarie per organizzare un giro lì, con o senza trekking se sei un po’ pantofolar*!

A presto con il prossimo contenuto e… Stay tuned!

Ti abbraccio

Benny

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